Come misurare il ROI delle attività di Employer Branding: il SEO di Google

Recruiting | 22.10.2020

L’employer branding è l’insieme di attributi e qualità, spesso intangibili, che definisce l’identità dell’organizzazione come luogo di lavoro, evidenziandone le caratteristiche distintive rispetto ai propri competitor. Si tratta della capacità delle imprese di attirare a sé i candidati, facendo sì che i nuovi talenti siano attratti dalle peculiarità dell’azienda e incentivati a proporsi spontaneamente come candidati.

Se consideriamo i 100 brandi più importanti al mondo, fare attività di employer branding potrebbe sembrare quasi scontato, ma per il resto del mercato azioni finalizzate ad aumentare l’awareness del marchio aziendale risultano assolutamente necessarie.

1. L’importanza dell’employer branding

Comprendere gli obiettivi delle attività di employer branding permette di misurarne l’efficacia.

Il successo delle imprese si costruisce a partire dalle persone che ci lavorano. I collaboratori che partecipano alla vita aziendale rappresentano l’asset fondamentale di ogni organizzazione, indipendentemente dal settore in cui opera l’azienda e le sue dimensioni. Le risorse umane non sono un asset statico bensì dinamico, in continuo movimento; per questo motivo è necessario poter attingere costantemente ai migliori talenti per poter garantire la crescita dell’impresa.

In un momento di difficoltà, in cui emerge la chiara necessità di un cambio di prospettiva, occorre valutare tutte le possibilità che la tecnologia ci offre e affidarsi a soluzioni agili, capaci di supportare il lavoro quotidiano del reparto HR, lavorando su temi di quantità (volumi di candidature) e di qualità (elevate performance).

2. Indicizzazione delle offerte di lavoro

Le attività di employer branding sono molte (vi invitiamo a leggere il nostro articolo Employer branding: importante non solo in fase di acquisizione ma durante l’intero processo di selezione“), ma oggi ci vogliamo concentrare su un aspetto per nulla banale: l’indicizzazione delle offerte di lavoro.

In un mondo digitalizzato, i candidati fanno un utilizzo sempre più massivo del web per ricercare opportunità professionali.
Diventa facile capire il ruolo che gioca l’indicizzazione delle offerte di lavoro: maggiore sarà l’efficacia delle iniziative di employer branding maggior successo avranno le attività di talent acquisition.

Ci soffermiamo spesso su processi complicati, trascurando talvolta gli aspetti più semplici: la mia offerta di lavoro è facilmente raggiungibile nel web?
Oltre il 90% del traffico web mondiale è governato da Google per cui il nostro compito è quello di mettere il motore di ricerca nelle condizioni migliori per comprendere la natura e i contenuti della nostra offerta, così da indicizzarla al meglio, mostrandola ai profili più in linea.
Il SEO in quest’ottica diventa fondamentale, tanto che aumenta la commistione tra il reparto risorse umane e il reparto marketing.
Non è certo in questa sede che dobbiamo discutere su come debba essere condotta un’analisi strategica in ottica SEO, ma riteniamo opportuno fornirvi gli strumenti necessari per verificare se le vostre offerte hanno un’indicizzazione adeguata.

3. Applicant Tracking System

Oggi le offerte di lavoro sono pubblicate sui siti aziendali (prevalentemente tramite ATS); chi utilizza ancora  email per trasmettere i propri annunci dovrà preoccuparsi di problemi ben più grandi, come il rispetto della normativa GDPR – a tal proposito, consigliamo l’intervista al Professore Avvocato Nicotra.

Per quanto il marketing delle organizzazioni lavori sull’indicizzazione delle singole pagine del sito web, esse non hanno alcun controllo su quello che un sito terzo (come un Applicant Tracking System) faccia all’interno del proprio sistema.

4. Come verificare il SEO delle offerte di lavoro: Lighthouse

Google mette a disposizione, con pochi click, la possibilità di verificare la bontà – da un punto di vista della SEO – di quello che sto pubblicando.

Lighthouse è uno strumento open source automatizzato sviluppato per migliorare le prestazioni, la qualità e la correttezza delle pagine web. Per leggere la “bontà” SEO di un annuncio di lavoro, bastano 5 semplici step:

  1. Aprire un’offerta di lavoro direttamente dall’ATS in uso (l’operazione non va fatta sull’intera lista delle vacancy online ma su un singolo annuncio, contenente i dettagli della ricerca);
  2. Fare click su un punto qualsiasi della pagina con il tasto destro del mouse
  3. Selezionare la voce “Ispeziona elemento”
  4. Cliccare sul tab “Lighthouse”
  5. Selezionare “SEO” come categoria di interesse “mobile” come dispositivo e fare click sul bottone “Generate report”.

Un punteggio tra 92% e 100% indica un risultato ottimo, tra 80% e 92% è comunque un buon indice, sotto l’80% diminuisce la performance dell’annuncio.

Provate a fare un test sul software per il reclutamento che state utilizzando e scoprite se ha un ROI in linea con le vostre aspettative.

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